MA I FIGLI DEVONO AVERE UNA MADRE E UN PADRE?

Di: | Tags: | Commenti: 0 | Maggio 12th, 2015

OmogenitorialitàUna coppia omosessuale che desidera un figlio non ha fatto i conti con i limiti imposti dalla natura anche perché il figlio di due gay avrà un sacco di problemi e a scuola tutti lo prenderanno in giro. Una lesbica non ha istinto materno senza considerare che le relazioni omosessuali sono meno stabili di quelle eterosessuali e non danno alcuna garanzia di continuità familiare. Ma non è che i figli degli omosessuali, diventano omosessuali anche loro?

Queste sono alcune delle tante affermazioni e dubbi raccolti empiricamente e facenti parte del panorama statistico nazionale; ma è davvero così?

L’idea che in Italia vi siano oggi famiglie gay e lesbiche suscita spesso stupore ma le statistiche mostrano che nel nostro Paese i nuclei omogenitoriali (adattamento dal francese homoparentalité; in inglese gay parenting) rappresentano una realtà in crescita: ben il 17,7% dei gay e il 20,5% delle lesbiche hanno dei figli.

same-sex-parentingUn bambino, un figlio, ha bisogno di affetto, ha bisogno di buoni genitori, ha bisogno di una figura che sia presente emotivamente e materialmente. Non è importante che sia uomo o che sia donna, che siano due uomini o due donne. Ciò a cui bisogna badare sono le esigenze relazionali ed emotive del bambino e in tal senso il fatto che i genitori siano dello stesso sesso è irrilevante per la buona riuscita dei figli. Nello specifico non è necessario che la madre sia la madre biologica; lo può essere qualsiasi persona, indipendentemente dal sesso a cui appartiene perché la capacità di allevare un bambino, di amarlo, di averne cura è principalmente una questione di personalità. Il bambino ha bisogno, non solo di una figura di attaccamento (generalmente la madre), ma anche e soprattutto di una figura che fornisca supporto, appoggio, risalto e non è necessario che questa persona sia di sesso diverso dalla prima. Va dunque chiarito che l’opposizione preconcetta alla famiglia omosessuale e alla possibilità per il bambino di crescere felicemente con uno o due adulti omosessuali non è supportata da alcuna valida teoria. Non esiste nessun rischio specifico per un bambino cresciuto in una famiglia omosessuale; è fondamentale strutturare una dimensione familiare e relazionale caratterizzata da amore, accoglienza, rispetto dell’altro, risposta ai bisogni, empatia e capacità di ascolto. Emerge che i bimbi cresciuti in famiglie omogenitoriali hanno buone relazioni sociali con i coetanei, con i nonni e con gli amici dei genitori – maschi e femmine che siano, eterosessuali o omosessuali. I timori rispetto al fatto che i figli di lesbiche e gay siano più propensi ad essere vittime di abusi sessuali da parte degli adulti, ostracizzati da parte dei compagni, o isolati nella comunità omosessuale non hanno ricevuto alcun supporto dai risultati noti alla ricerca attuale. Concludendo, anche l’Associazione Americana degli Psicologi (APA) afferma che un bimbo che cresce in una famiglia con uno o due genitori gay non corre alcun rischio specifico: si sottolinea come adulti coscienziosi e capaci di fornire cure, che siano uomini, donne, omosessuali o eterosessuali, possono essere ottimi genitori.

 

Dottoressa Giampaola Mura

Psicologa clinica

 

I contenuti trattati sono stati ispirati dalle letture meglio precisate di seguito.

Barbagli, M. & Colombo, A. (2001). Omosessuali moderni. Bologna: Il Mulino.

Fruggeri, L. (2005). Diverse normalità. Roma: Carocci.

Lalli, C. (2009). Buoni genitori. Milano: Il Saggiatore.

Sito web dell’American Psychological Association – Associazione Americana Psicologi (APA) – al seguente link: https://www.apa.org

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