CHI HA PAURA DELLA PAURA?

Di: | Tags: | Commenti: 0 | Settembre 23rd, 2015

Che brutto concetto quello di paura, rimanda in tempo zero a una sgradevole sensazione di impotenza e debolezza… e che pessima esperienza quella di provare paura, sentirci atterriti dinnanzi a qualcosa che ci spaventa, qualcosa di terribile… Son così tante le paure del mondo che risulta quantomai ambizioso tentare di catalogarle per tipo, gravità, frequenza…

paura-notte-portaLa loro infinitezza suggerisce l’estrema variegatura che tale emozione incontra a livello individuale: c’è chi ha paura di soffrire; chi ha paura di morire e chi di vivere…c’è chi ha paura degli altri e chi teme se stesso. Molti sperimentano la paura dell’ignoto, del buio e altrettanti temono la luce, hanno paura di guardare in faccia la realtà.

Ma siamo sicuri che avere paura sia cosa riprovevole? Davvero basta avere paura e – peggio che mai – ammetterlo per classificarci come vulnerabili e fragili?

Anche la paura, cari lettori, come avviene per molte cose, fatti e persone, è vittima di uno stigma che si porta appresso dalla lontanissima notte dei tempi e che probabilmente persisterà per tutta la durata della vita sulla Terra.

Lo abbiamo blandamente introdotto ma ribadiamolo con forza, la paura è un’emozione non un difetto! Per giunta è annoverata tra le emozioni cosiddette primarie, precocissime e universali; per intenderci compare a braccetto con gioia, sorpresa, disgusto, tristezza e rabbia. Si tratta di un meccanismo di difesa – con riferimento letterale e non certo freudiano – costantemente attivo per far fronte ai potenziali pericoli ostacolanti l’incolumità dell’individuo.

untitled1Non a caso si tratta di un’emozione rinvenibile alla nascita – i piccolissimi ‘attori’ della strange situation avevano paura dell’estraneo, fate voi… – cosicché possa classificarsi, se volessimo scomodare Darwin, come tempestivo ausilio per la sopravvivenza della specie. Questo ci dice qualcosa sulla sua importanza, no?

La paura è dunque un sistema adattivo che definisce l’interazione tra l’organismo e l’ambiente circostante, talvolta tra l’organismo e l’ambiente al suo interno. Spesso abbiamo paura di noi, dei nostri pensieri, dei nostri comportamenti… Avendo una funzione adattiva, la paura favorisce la sincrona coesistenza degli stimoli, includendoci anche quelli eventualmente dannosi, e gioca dalla nostra parte nel suggerirci che lo stimolo X può essere pericoloso e nel consentirci di preparare la controffensiva per avere la meglio.

Già, perché quando incombe una minaccia, la paura – complice uno stato di attivazione neurofisiologica – ci fornisce la possibilità di reagire attaccando o evitando lo stimolo (fuga); potrebbe anche suggerirci di non fare assolutamente niente: essere paralizzati dalla paura per intenderci. Il timore fortissimo che ho dell’acqua ha chiaramente immobilizzato le mie gambe quella volta che cercavo di ‘scivolare’ giù dal gommone – piuttosto goffamente – perché mi rifiutavo di tuffarmi. Restare fermi dinnanzi al pericolo peraltro può essere un vantaggio se pensiamo a chi, coinvolto in sparatorie, si è finto morto ed è riuscito a salvarsi.

Provando a ricavare una morale da queste brevi considerazioni potremmo dire: non abbiate paura della paura. Portiamola con noi e affrontiamo le nostre preoccupazioni, sarà una nostra alleata!

 

Dottoressa Claudia Marceddu

Psicologa clinica e forense

 

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